Introduzione


In queste pagine si cerca di indagare e di descrivere la possibile integrazione tra alcuni punti cardine di diversi approcci psicoterapeutici occidentali, in particolare quello bioenergetico, ed i punti cardine di approcci legati alle cosidette filosofie del “benessere” orientali; la riflessione che segue, nasce in risposta sia a bisogni di carattere personale sia a bisogni di carattere professionale.

Da un punto di vista personale ho definitivamente maturato la scelta di una formazione psicoterapica che prevedesse un’approccio bionergetico durante un viaggio in Nepal dove, con tra le mani un semplice romanzo, classificato nel genere fantascienza, che nel suo sviluppo mi propose la storia di Reich, della teoria orgonica ed i Bambini del futuro, ho avuto la possibilità di annusare come  alcuni tipi di meditazione, un certo tipo di approccio alla vita, alle sue emozioni ed ai problemi potesse avere, nonostante “denominazioni” decisamente differenti, notevoli punti di contatto con molte di quelle che nel corso dei miei studi e delle esperienze professionali avevo conosciuto come teorie psicoterapiche.

Grazie ad una lontana oramai esperienza professionale, maturata all’interno di un’Associazione dedita al recupero di soggetti tossicodipendenti,  già diversi anni fa ho avuto modo di entrare in contatto con alcune pratiche delle cosiddette discipline orientali potendone tastare il positivo effetto nel trattamento dei soggetti  in carico alla comunità dove operavo che interveniva sopratutto attraverso la pratica delle meditazioni create da Osho.

Già Osho infatti, propone un approccio legato ai flussi energetici, alle vibrazioni del corpo, al riconoscimento ed all’importanza delle emozioni; l’osservazione di popoli e genti con culture orientali rileva come spesso essi siano più consapevoli del proprio corpo e quindi più presenti a se stessi rispetto a quanto accade in altri contesti culturali e sociali.

Tutto questo ha fatto nascere in me il desiderio l’interesse ad approfondire ed indagare quelli che possono essere i punti di contatto di questi due differenti approcci; cercherò quindi di riflettere attorno alle assonanze che si possono individuare tra l’approccio Lowen ed il sistema dei Chakra e come si possano utilizzare questi ultimi per lo sblocco delle emozioni.